Sabato 13 aprile 2024

Ippolita degli Alberti e l’ariostesca Ginevra: verità, inganno e ingiuste accuse

Conferenza tenuta da Evangelina Laini e Silvana Onetti, Associazione Bradamante ODV.

Nell’ambito della mostra di scultura di Martina Fontana La natura della difesa, allestita in queste settimane
a Palazzo Besta, l’associazione Bradamante presenta

Le vicende della principessa di Scozia e dell’amato Ariodante, occupanti ben sette delle ventiquattro scene
tratte dall’Orlando furioso affrescate a Teglio, accomunano tra reale e immaginario la madre di Azzo II Besta
alla casta Ginevra, entrambe ingiustamente accusate di tradimento. Le carte d’archivio testimoniano che
Ippolita, sospettata di adulterio nei confronti del marito anziano e malato, fu costretta a difendersi in
giudizio per ristabilire la verità e legittimare il figlio Azzo II nella discendenza dei Besta.
Ed è proprio nel nome della Fidelitas che temi coniugali e questioni femminili, sempre attuali, si rincorrono
e poi sfumano in altre storie ariostesche sulle pareti del magnifico Salone d’Onore di Palazzo Besta, negli
affreschi attribuiti a Vincenzo e Michele de Barberis, pittori bresciani del Rinascimento di cui si
approfondirà la presenza a Teglio e in Valtellina.
Come briciole lungo un sentiero illuminato, la ricerca imprescindibile di Pio Rajna ci lascia molti indizi per
risalire alle fonti narrative e persino condurci a magistrali lezioni e studi contemporanei. Così accade per
l’inganno ordito ai danni di Ginevra che Ludovico Ariosto riprende dal romanzo cavalleresco catalano
Tirante il bianco di Joanot Martorell, celeberrima opera del Quattrocento apprezzata da Isabella d’Este;
definita dal premio Nobel Mario Vargas Llosa «novela total», è stata tradotta e commentata nel 2013 dal
filologo Paolo Cherchi, professore emerito dell’Università di Chicago.

Luogo: Palazzo Besta, Teglio - Ore 15.00
scarica la locandina


Torna alla lista