La biblioteca di Teglio
Palazzo Piatti-Reghenzani, nel centro di Teglio, è noto anche come Casa del Cucò, dal nome del suo proprietario Antonio Reghenzani, detto "Cucò". A lui si devono, infatti, nei primi decenni del Novecento, importanti modifiche strutturali e decorazioni a graffito.
L’edificio attuale, in realtà, è l'unica parte superstite del grande palazzo cinquecentesco del casato dei Piatti, protagonisti della vita tellina, insieme alla famiglia Besta, tra XV e XVII secolo.
Quest’ala del complesso originario, rimasta alla famiglia dopo varie alienazioni, fu lasciata in eredità da Luigi Piatti alla sua domestica, Marta Giumelli, moglie di Antonio Reghenzani.
Alla morte di quest’ultimo, il Palazzo passò a sua figlia Maria, unica erede, che morì in povertà a Londra nel 1978. Dopo un lungo iter diplomatico e burocratico, il Palazzo divenne di proprietà dello Stato Italiano e poi assegnato al Comune di Teglio.
Oggi, completamente ristrutturato, è sede della Biblioteca comunale “Elisa Branchi”.
Leggi di più Il complesso originario, sorto nel Cinquecento su fondazioni d'epoca romana e medioevale, fu suddiviso in varie parti, oggi rintracciabili negli edifici contigui al Palazzo.
L’impronta rinascimentale è, infatti, ancora evidente nel raffinato porticato con loggiato.
Un’altra importante testimonianza dell’epoca si ritrova all’interno, negli affreschi di due piccole sale del piano superiore. Qui sono stati riportati alla luce ornamenti tipici delle grottesche rinascimentali ed episodi biblici di Daniele e Mosè: un lascito della famiglia Piatti, convertita alla fede protestante.
Gli interventi di Antonio Reghenzani sono, invece, visibili nelle decorazioni a graffito, negli stemmi delle famiglie Piatti, Besta, Guicciardi e Gatti nel loggiato, nelle scritte di versetti biblici e di curiose massime e sentenze in diverse parti dell'edificio. Nel giardino, oggi teatro per spettacoli all’aperto, una ricca varietà di piante e fiori forma un suggestivo percorso sensoriale.
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